di Margherita Foco e Marta Badavelli

La domanda che ci fanno tutti, in questo periodo è “e dopo, cosa fai?”. Ovviamente, parlano del prossimo anno scolastico, e le domande si affollano nella nostra testa. Se a settembre pensavamo solo al nuovo orario e a ottobre alle interrogazioni, a novembre il pensiero è diventato più pressante. E dopo le medie? Cosa facciamo? Gennaio si sta avvicinando, e con lui anche l’iscrizione alle scuole superiori ed è arrivato il momento di fare i conti con i nostri interessi. In un salto così grande però, non possono mancare però preoccupazioni e ansie: ve ne parliamo noi. 

Margherita ha le idee chiare, almeno dal punto di vista della paura: l’idea di andare alle superiori non la spaventa affatto, anzi non vede l’ora di vedere come funzionano le scuole superiori e di fare nuove amicizie. Su cosa fare, però, iniziano i dubbi: le idee sono diverse e frullano costantemente per testa. Da un lato vorrebbe frequentare il Liceo delle Scienze Umane, perché adora la psicologia, aiutare le persone in difficoltà e la affascina l’idea di lavorare con i bambini. Allo stesso tempo le piacerebbe anche frequentare il Liceo Linguistico perchè la incuriosiscono le lingue straniere. E poi, ovviamente, c’è tutta la vita al di fuori della scuola: il prossimo anno non sa nemmeno se si ritroverò ancora in Alessandria per via del suo percorso sportivo, di ballerina. Mentre racconta la sua storia, si lascia un po’ andare e ammette che forse un po’ di paura c’è, perché si ritroverà con nuove persone e sarà difficile fare nuove conoscenze, soprattutto per via del suo carattere introverso. Insomma, teme di non avere tutto sotto controllo e di andare nel caos: capita anche a voi?

Marta, invece, lavora di fantasia: in questi giorni si immagina con una macchina del tempo per poter vedere come sarà il suo percorso alle superiori. Anche lei ha un po’ di agitazione, nonostante le idee siano molto chiare: vorrebbe frequentare il Liceo Classico, opzione Cambridge, ad Alessandria, per potersi laureare in Lettere e insegnare italiano. E nel mentre, magari, diplomarsi come performer professionista di musical. Una paura, però, c’è: quella di non riuscire a trovarsi nel mondo “dei grandi” pieno di impegni, preoccupazioni e altre cose simili.