di Beatrice Sperandio
Continua la nostra serie alla scoperta dei nostri professori: oggi vi parleremo della professoressa Barbara Ferrari, che è anche una scrittrice.
Come è nata la sua passione per la scrittura?
La mia passione per la scrittura non ha una vera e propria fonte. Ricordo solo che amavo scrivere sin da bambina. Alla scuola media, con una vecchia Olivetti M40 di mia nonna, ho cominciato il mio primo “libro” (ovviamente non è mai stato pubblicato!). Amavo disegnare e scrivere, detestavo i fogli bianchi.
Quando ha scritto il suo primo libro?
Il mio primo romanzo è stato scritto nel 2000, ma è uscito solo 18 anni dopo, quando l’ho ripreso e sistemato con maggiore maturità.
Come gestisce le recensioni negative dei suoi libri?
In realtà non ho avuto molte recensioni, poiché non sono così numerosi i miei lettori. Mi piacerebbe ricevere recensioni negative e costruttive, per migliorarmi. Chissà, aspettiamo i miei 25 lettori…
Qual è il processo di scrittura più difficile?
Il processo di scrittura più difficile è l’inizio, quando tutte le idee si affollano nella mente. I luoghi li ho lì, di fronte a me, i personaggi si palesano, ma non so ancora dare loro uno spazio vitale. Poi, piano piano, tutto comincia e scorre, come un fiume in piena.
Quanti libri ha scritto e di cosa parlano?
Ho scritto un primo libro di didattica, a due mani con un collega, docente di matematica e fisica. La sfida era dimostrare che la letteratura, la storia e la matematica potessero convivere a scuola, attraverso la figura di Carlo Magno. Un libretto interessante, che ha visto la luce nel 2015 e che ospita anche la versione a fumetti di un gruppo di ragazzi (B. Ferrari, M. Torre, Gulp, La scuola). Nel 2018 è uscito il mio primo romanzo, Il lungo oblio dei sogni, tratto da una storia vera, quella di una donna il cui passato è stato completamente cancellato a causa di una sfortunata serie di eventi. Nel 2021 è stata la volta di In paradiso si cammina scalzi, la storia di tre generazioni di donne legate da un piccolo mistero. È un libro molto personale, a cui tengo tanto, colmo di emozioni e sentimenti veri. Nel 2023 ho pubblicato Frida, che strizza l’occhio al romanzo storico parlando della presenza dei Longobardi e dei Marici qui, nella Fraschetta, attraverso la storia di una giovane e coraggiosa donna.
Quando ha deciso di diventare scrittrice?
Non credo di “essere diventata scrittrice”, mi sento ancora un’insegnante e mi basta. Scrivere per me è catartico e sto bene quando scrivo. Se poi qualcuno mi legge, allora sono felice.
Com’è stata la sua esperienza nella pubblicazione dei libri?
L’editoria in Italia non vive un grande periodo. Meno della metà degli italiani legge un libro l’anno, 6 italiani su 10 non leggono proprio. A questo punto solo uno scrittore su 1000 diventa così famoso da essere pubblicato, ovvero scelto da una casa editrice. Non è detta, a volte, che lo scrittore in questione sia davvero bravo! Magari si tratta semplicemente di un personaggio pubblico che attira l’attenzione. Insomma, come mestiere è davvero difficile. Se però ci si riesce, allora arrivano anche gli “obblighi”, come le richieste di scrivere periodicamente, o quelle di inventare storie su temi forniti dalla casa editrice sulla base delle richieste del mercato. Insomma, diciamo che tutto sommato non mi dispiace essere una “self publisher”: si tratta di pubblicarsi da soli, uscendo sulle piattaforme online (i miei libri si trovano su Amazon e tramite tutte le librerie online), potendo acquistare i miei romanzi in librerie fisiche previa prenotazione o “incontrandoli”, ovviamente, anche alle presentazioni. Mi piace usare questo verbo, perché credo che un libro si incontri e possa cambiarti la vita. Funziona così: non ci si vive ma almeno, per quello che mi riguarda, c’è ancora spazio per la libertà di scrivere ciò che si vuole e quando si vuole. Al momento, per esempio, io non sto scrivendo, pur avendo un’idea che aleggia nella mia mente.
Potete trovare i libri della prof Ferrari in Amazon e nelle librerie online, vi lasciamo qui tutte le copertine!
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